Kurentovanje, il Carnevale di Ptuj


Da una parte c'è la quiete dei vicoli sonnacchiosi, la serenità del più affascinante dei sentieri e quelle estatiche visioni che compaiono dalla collina accanto al castello.
Dall'altra  il fragoroso schioccare delle fruste, l'assordante vociare dei campanacci, l'allegro chiasso degli zingari di Dornava e i canti  le risate, i frenetici balli.
Come due mondi distanti e contrapposti nascosti nella stessa incantevole cittadina slovena, Ptuj che da un attimo all'altro esplode magicamente dando inizio alla festa.
Scendiamo veloci dalla collina per andare incontro al Kurentovanje, il favoloso Carnevale tradizionale che oltre a intrattenere e divertire centinaia di migliaia di visitatori  ha lo scopo di conservare e far conoscere l'antichissimo patrimonio culturale ed etnografico di questo splendido territorio.







Uno dopo l'altro come fossero i fogli di un kamishibai, sfilano davanti a noi decine di straordinari gruppi che giunti davanti al municipio inscenano esilaranti pièce che trasformano la città in un gigantesco teatro a cielo aperto.






Enormi mostri coperti di pelo corrono e saltano muovendo freneticamente i fianchi per far risuonare le pesanti campane appese alla cintura, uomini e donne vestiti a festa inscenano matrimoni mettendo su in un attimo luculliani banchetti e poi diavoli, danzatori, ragazzi dai copricapi di ogni forma e colore che lanciano i bastoni in aria e li riprendono.






Ogni costume, ogni gesto, ogni maschera come fosse una lunga e favolosa fiaba per raccontare l'approssimarsi della primavera, narrare la fine dell'inverno...



I nostri preferiti sono i Kurent che nell'antica mitologia slava  erano esseri soprannaturali che cacciavano il gelo.



Sono vestiti con un favoloso abito fatto pecore, cinque campanacci legati alla cintura e un'inquietante maschera di pelliccia  da cui escono un lungo naso e una lingua rossa che scende fino al petto. Figura chiave del Kurentovanje ancora oggi  si muovono di villaggio in villaggio, per portare buona sorte e scacciare gli spiriti maligni.
In mano portano la ježevka, un bastone ricoperto da un lato da aculei di riccio e dall'altro da fazzoletti colorati, i doni delle ragazze in età da marito in cerca di un po' di fortuna in amore.
Protetti da spaventosi diavoli con tanto di tridente sono accompagnati dagli oraci, ragazzi che indossano un  bellissimo copricapo di nastri colorati e fiori e trascinano un aratro decorato per festeggiare la prima aratura e celebrare un rito propiziatorio per il raccolto.

Tra un corteo e l'altro si esibiscono i  pokaci che fanno schioccare spaventosamente la frusta per cacciare via i demoni  mentre  la simpaticissima  rusa, una marionetta che fuoriesce da un insolito carro  si aggira per la città pizzicando  gli osservatori. 
E ancora motorini, trattori e vecchi camioncini traboccanti di zingari, barbecue viaggianti, prosciutti, salami,bottiglie di grappa.

I pokaci



Osserviamo rapiti ogni gruppo che passa, ogni personaggio che sfila raccontando diverse storie e differenti tradizioni unite dallo stesso unico potente desiderio:
la voglia di festeggiare:
 l'arrivo della Primavera,  il ritorno della luce, le vecchie tradizioni, la gioia della vita.


Informazioni Utili:
Il Kurentovanje, il carnevale tradizionale sloveno si festeggia ogni anno in Febbraio a Ptuj e oltre a comprendere numerosi eventi si conclude  con la sfilata che avviene la Domenica precedente il Martedì grasso.
Una bella occasione per scoprire affascinanti costumi e tradizioni e approfittarne per visitare l'incantevole cittadina slovena.
Per saperne di più sulle maschere tradizionali vi invito a visitare  anche il Museo del castello che ospita e spiega la storia dei numerosi costumi del Kurentovanje.
Dove dormire:
All'Hotel Primus, di là dal fiume e raggiungibile sia in auto che a piedi, con una bellissima passeggiata lungo il Drava. Tutti i dettagli li trovate in fondo al post su Ptuj.

Infine un doveroso grazie a Maja dell'ufficio organizzazione eventi sloveno per il graditissimo invito a conoscere il  favoloso Carnevale di Ptuj e alla splendida Vilma dell'Hotel Primus per la meravigliosa ospitalità.


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Quando ho pubblicato alcune delle immagini del carnevale di Ptuj su facebook la settimana scorsa, in molti avete riscontrato interessantissime somiglianze con alcune maschere tradizionali italiane, ad esempio i copricapi degli oraci sono smili  a quelli della Valsusa (grazie Cristina) o i kurent ad alcune maschere tradizionali sarde (grazie Claudia e Luisa). Io trovo queste analogie affascinanti e significative. Se anche voi avete notato delle similitudini vi prego segnalatelo nei commenti.



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